merito creditizio 2017-12-19T12:01:39+00:00

definire il merito creditizio

perchè gestire il merito creditizio

Finalità a):
  1.  pervenire ad una ipotesi di merito creditizio complessivo attraverso una auto-valutazione interna tridimensionale di primo livello non  finalizzata a certificare il credit rating della società;
  2. permettere all’ impresa di affrontare consapevolmente il rapporto con i finanziatori (banche, società di leasing… ecc.);
Finalità b): rispondere ai quesiti
  1. Si può investire senza compromettere l’equilibrio finanziario dell’azienda?
  2. E’ possibile prelevare per esigenze personali  e familiari?
  3. Posso investire facendo ricorso all’indebitamento? A che condizioni?

autovalutazione del merito creditizio

Il processo e gli strumenti per l’autovalutazione del merito creditizio nelle PMI

Per effetto degli accordi interbancari che negli anni si sono succeduti, denominati “Basilea 1”, “Basilea 2”,”Basilea 3”, gli affidamenti che gli istituti di credito decidono di concedere alle imprese, ed il relativo costo, dipendono dal rating dell’azienda e dalla capacità della stessa di monitorare tempestivamente il proprio andamento e di riuscire a programmare la propria politica finanziaria.

Gli accordi hanno imposto alle banche un comportamento e delle procedure sempre più rigorose nell’erogazione del credito alle imprese, legando più strettamente il capitale delle banche ai rischi assunti, promuovendo l’uso del rating.

Il rating consente una valutazione dell’affidabilità dell’impresa basata su elementi oggettivi e confrontabili, tendente all’eliminazione di ogni discrezionalità nell’erogazione del credito.

Tutte le imprese, dunque, sono assoggettate a rating dal sistema bancario per la stima del relativo rischio d’insolvenza.

Ciascuna impresa ritenuta meritevole di ricevere del credito è inserita in una classe di “merito creditizio”, cui corrisponde un diverso grado di rischio di insolvenza e, conseguentemente, un diverso livello di condizioni economiche e di garanzie richieste.

Per le imprese più reattive gli accordi di Basilea hanno rappresentato un’importante opportunità per migliorare la gestione finanziaria dell’impresa.

Le imprese che hanno attivato corrette politiche finanziarie, accompagnate da idonei strumenti di Pianificazione e Controllo, sono state, nel medio periodo, ricompensate con una riduzione del costo del denaro e un generale miglioramento del rapporto con il sistema bancario.

autovalutazione con analisi ponderata di tre “score

Score economico-finanziario”
  • Analisi storica economico finanziaria almeno 3 esercizi;
  • Analisi prospettica economico finanziaria  (Business Plan – Piano Industriale);
Score operativo”
  • Analisi dei fattori strategici;
  • Analisi dei fattori organizzativi dell’impresa;
Score andamentale”
  • Analisi rapporto con istituti di credito;
  • Analisi andamento eventi pregiudizievoli;

processo di autovalutazione

scala credit rating

valutazione del credit rating

Può essere utile spingersi ad una valutazione del credit rating anche sotto forma di lettere (A+, BB, C, D, acc…) in quanto ciò aiuta a capire dove il soggetto esaminato si colloca all’interno di una scala di valutazione complessiva ormai divenuta familiare.

La valutazione espressa in lettere non può ovviamente essere equiparata alla scala di rating del tipo Standard & Poors e similari, anche perché l’analisi proposta si limita ad essere una auto-valutazione interna di primo livello.

Il credit rating non coincide con il rating attribuito dalla apposite agenzie ai fini della emissione di corporate bond e similari.

perchè monitorare il rating

Perché per di ogni richiesta di affidamento (mutuo, prestito, finanziamento, investimento) l’azienda “subisce” un’istruttoria bancaria a seguito della quale all’impresa viene attribuito un “voto” o “punteggio” (rating) che tiene conto della possibilità di quest’ultima di non poter restituire il prestito nei 12 mesi successivi all’affidamento (probability of default – PD); più bassa è la PD, migliore è il rating attribuito all’azienda.

possibile migliorare il “rating” della tua azienda ?

Gli interventi possibili per l’azienda riguardano principalmente i risultati dell’analisi quantitativa ossia lo “scoring”, che rimane il pilastro portante del rating finale attribuito.

Il bilancio è il principale strumento d’informazione dell’azienda ma i risultati in termini di performance devono essere adeguatamente supportati dalle informazioni ed indicazioni della governance, per far si che la banca migliori la sua conoscenza delll’azienda non solo sul piano dell’analisi quantitativa, ma anche di quella qualitativa ed andamentale, con inevitabili e prevedibili riflessi positivi sul rating aziendale.

una grande opportunità

step per il miglioramento dello scoring 

  1. L’autovalutazione del proprio merito creditizio, ossia lo svolgimento di indagini quantitative sui bilanci volte ad autodiagnosticare lo “stato di salute” dell’azienda;
  2. L’intervento sulle criticità rilevate (ad esempio cercando di intraprendere azioni di marketing finalizzate ad aumentare le vendite, ovvero azioni formative rivolte a incentivare, formare e motivare il capitale itangibile dell’impresa, adozione di un modello organizzativo efficace ai sensi del D.Lgs 231/2001, richiesta del rating di legalità… ecc);
  3. Il miglioramento della comunicazione con le banche, attraverso l’inserimento in bilancio di prospetti quali il rendiconto finanziario (Attraverso questo prospetto si riesce a ricostruire la dinamica dei flussi finanziari dell’impresa nell’esercizio esaminato, individuando quali sono stati i fattori che hanno generato il fabbisogno finanziario, qual è stato l’autofinanziamento generato dalla stessa   impresa e, in caso di sua insufficienza,  quali sono state le fonti di copertura cui si attinto.  All’interno del rendiconto finanziario i flussi di cassa, cioè le entrate e le uscite, vengono in genere suddivisi almeno in tre principali macro-categorie, nelle versioni gestionali più evolute si possono avere 7/8 livelli di cash flow … caratteristico, investimenti, extracaratteristico, finanziamenti, soci, straordinario, tributario).

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